Civitavecchia - Settembre 2012
NORME GENERALI
Sport da Combattimento
I.K.T.A. ITALIA
A cura di Ascensi Ivan
Arbitro Internazionale
Resp. Nazionale Settore Arbitri – Giudici
Questo regolamento è parte integrante di quelli specifici nelle discipline di:
Full Contact, Kick Boxing, K1 Rules,Thai Boxe, Muay Thai e M.M.A.
Civitavecchia- Settembre 2012
Sommario
allestimento del luogo di riunione 5
Art. 2 Quadrato e accessori 5
Art. 3 Del quadrato in particolare 5
Art. 4 Dimensioni del quadrato 6
Art. 5 Accessori del quadrato 6
Art. 6 Norme per l’allestimento del quadrato 7
Art. 7 Il gong 7
Art. 8 L’ambulanza 7
Art. 9 Ufficiali addetti alle manifestazioni 8
Art. 10 Il Commissario di Riunione - Obblighi 8
Art. 11 Sospensione delle riunioni e
interruzione degli incontri per cause di forza maggiore 10
Art. 12 Gli Arbitri e i Giudici - Obblighi 10
Art. 13 Il Medico di Servizio 11
Art. 14 Il Cronometrista - Obblighi 11
Art. 15 L’Annunciatore - Obblighi 11
Riunioni sport da combattimento 12
Art. 16 Autorizzazioni per lo svolgimento di riunioni 12
Art. 17 Condizioni per l’espletamento delle riunioni 12
Art. 18 Deposito borse degli atleti 12
Art. 19 Nulla-osta tecnici 12
Art. 20 Concomitanza di riunioni 13
Art. 21 Mancata effettuazione degli incontri - Effetti 13
Art. 22 Categorie di peso 13
Art. 23 Visita pre-gara 13
Art. 24 Pesatura 13
Art. 25 Operazioni di peso 13
Penali 14
Art. 26 Superamento limiti del peso 14
Art. 27 Penale per superamento limiti al peso 14
Art. 28 Superamento limiti di peso tollerato 14
Art. 29 Penale per mancata effettuazione del combattimento per forfait al peso 14
Art. 30 Provvedimenti disciplinari in caso di forfait e superamento di peso 14
Art. 31 Rifiuto a disputare l’incontro -
Provvedimenti conseguenti - Caso di malattia o di forza maggiore 15
modalità di comportamento 15
Art. 32 Contegno e comportamento verso l’arbitro durante il match 15
Art. 33 Assistenti all’angolo 16
Art. 34 Scorrettezze 17
regolamentazioni tecniche 17
Art. 35 I guantoni 17
Art. 36 Peso guantoni - Lunghezza bendaggi 17
Art. 37 Distanza incontri 18
Art. 38 Regolamentazione 18
Art. 39 Disposizioni sanitarie per gli atleti 18
ufficiali addetti al giudizio e modalità d’intervento 19
Art. 40 Compiti e poteri dell’arbitro - Scopo primario 19
Art. 41 Compiti dell’arbitro 19
Art. 42 Poteri dell’arbitro 20
Art. 43 Preliminari dell’incontro 20
Art. 44 Sanzioni durante l’incontro 21
Art. 45 Il conteggio 21
Art. 46 Ripristino tenuta atleti durante l’incontro 22
Art. 47 Le Giurie 23
Art. 48 I verdetti 23
Art. 49 Decisioni in caso di ferita 25
Art. 50 Redazione dei cartellini - Criteri di giudizio 26
Art. 51 Controllo dei cartellini 27
Art. 52 Proclamazione del verdetto 27
Art. 53 Reclami ai verdetti 27
Art. 54 Requisiti per la disputa del Titolo Italiano 28
Art. 1La Società Organizzatrice deve, garantire durante tutto il corso della riunione
un adeguato servizio d’ordine, preventivamente richiesto, secondo il
grado di pericolosità dell’evento, alle autorità di Pubblica Sicurezza. In caso
di mancanza della forza pubblica, nonostante la richiesta, dovrà provvedere
con un proprio servizio d’ordine. Ha inoltre l’obbligo di mettere a
disposizione della Federazione i posti e i biglietti di ingresso che le sono
richiesti secondo le esigenze funzionali.
Art. 2 Quadrato e accessori
2.1La Società Organizzatrice è tenuta a mettere in opera e a fornire in perfette
condizioni di sicurezza, di efficienza e di igiene:
2.1.1una bascula per le operazioni di controllo del peso;
2.1.2il quadrato e gli altri materiali accessori;
2.1.3un tavolo e sedie per: il commissario di riunione,
i medici di servizio, i cronometristi e l’annunciatore;
2.1.4posti adatti per i giudici;
2.1.5il gong;
2.1.6guantoni, caschetti, paratibia, calzari etc… per gli incontri
e quelli di riserva;
2.1.7l’ambulanza dotata di apparato di rianimazione;
2.1.8una cassetta contenente i medicinali di pronto soccorso
e almeno due borse del ghiaccio.
2.2Inoltre, la Società Organizzatrice è tenuta ad assicurare un adeguato servizio
per il rifornimento dell’acqua agli angoli e per il funzionamento degli impianti.
Art. 3 Del quadrato in particolare
3.1Il «quadrato» è un recinto delimitato da corde tese tra quattro pali metallici
equidistanti su una piattaforma di legno.
3.2La piattaforma è orizzontale, perfettamente piana, di legno solido e ben
unito, coperta per intero (e cioè fino all’estremo bordo) da un feltro sul
quale è posto un tappeto, ben teso, di tela forte.
3.3I giri di corda - in numero di quattro - sono tesi ciascuno mediante quattro
tenditori (uno per angolo) collegati orizzontalmente ai pali. Le corde debbono
risultare orizzontali e, in ciascun lato del quadrato, sullo stesso piano verticale.
3.4Le corde sono avvolte per intero da stoffa liscia o materiale equivalente.
Sono tra loro collegate verticalmente, su ogni lato del quadrato, mediante
due strisce di materiale forte, fisse e ben tese, a ciascun terzo di ogni
lato, in modo da permettere lo scorrimento verticale delle corde stesse.
3.5Il «quadrato» deve inoltre essere munito, in ognuno dei quattro angoli, di
cuscini che partono dalla prima corda ed arrivano fino all’ultima.
3.6Gli angoli occupati dagli atleti devono essere distinti in «angolo rosso» e
«angolo blu».
Art. 4 Dimensioni del quadrato
4.1Lati del quadrato (entro le corde): lunghezza minima m 5,50;
massima m 6,10;
4.2Piattaforma: tale da assicurare, fuori delle corde, un bordo libero di
almeno cm 60;
4.3Feltro e tappeto: uguali alle dimensioni della piattaforma;
4.4Spessore del feltro: minimo cm 1,5; massimo cm 2,5;
4.5Diametro delle corde: minimo cm 3; massimo cm 5;
4.6Altezza delle corde rispetto al piano del quadrato (con quattro corde):
1° giro cm 30, 2° giro cm 70, 3° giro cm 100, 4° giro cm 130;
4.7Lunghezza dei tenditori in opera: almeno cm 50;
4.8Larghezza delle strisce verticali di collegamento delle corde:
minimo cm 3; massimo cm 4;
4.9Altezza dei pali sul piano del quadrato: cm 135 al massimo;
4.10Diametro max dei pali (per la parte sovrastante il piano del quadrato): cm 12.
Art. 5 Accessori del quadrato
Il quadrato è corredato dai seguenti accessori:
5.1sgabelli per gli atleti e per i loro assistenti;
5.2due secchi e due bottiglie con acqua potabile;
5.3due sputacchiere (o altre apparecchiature analoghe);
5.4tre scale di accesso: due agli angoli occupati dagli atleti ed una
all’angolo neutro (quello più lontano dal tavolo della giuria) per
l’accesso del medico e dell’arbitro;
5.5un contenitore igienico agli angoli neutri.
Art. 6 Norme per l’allestimento del quadrato
6.1Il quadrato è rialzato rispetto al suolo, della misura strettamente necessaria
per consentire a tutti gli spettatori di vedere interamente la figura degli
atleti. Nel caso in cui il suolo del locale presenti grafici o dislivelli notevoli
e nel caso in cui il quadrato venga a trovarsi in prossimità di pareti o altri
ostacoli, dovranno essere adottate tutte le misure necessarie per salvaguardare
l’integrità degli atleti.
6.2Il tavolo del commissario di riunione e degli ufficiali di servizio è situato
nell’immediata prossimità del quadrato, al centro del lato da cui sia più
agevole la visibilità di tutto il locale e il controllo dei vari servizi.
6.3I posti per i giudici sono collocati lungo il bordo del quadrato discostati,
quanto più possibile, dal pubblico e sopraelevati in modo da permettere
una perfetta visibilità.
6.4La zona circostante il quadrato è recintata da transenne e vi potranno accedere
solo gli ufficiali di servizio, gli atleti in gara, gli addetti all’organizzazione,
i dirigenti federali e gli invitati speciali.
Art. 7 Il gong
7.1Il gong è costituito da un corpo metallico sonoro e da un idoneo martello
o da altro adeguato segnalatore acustico. È situato nell’immediata prossimità
del quadrato in modo che i segnali possano sempre essere uditi
distintamente dagli atleti e dall’arbitro.
Art. 8 L’ambulanza
8.1L’ambulanza deve stazionare vicino all’uscita più facilmente raggiungibile.
8.2È cura della Società organizzatrice assicurarsi che non intervengano impedimenti
a una sua immediata partenza.
8.3Gli addetti all’ambulanza devono rimanere a disposizione del medico di
servizio e del commissario di riunione nella zona limitrofa il tavolo della
giuria e potranno lasciare il loro posto solo se congedati dal commissario
di riunione, sentito il medico di servizio.
Art. 9 Ufficiali addetti alle manifestazioni
Prestano servizio:
•Il Commissario di Riunione;
•Gli Arbitri e i Giudici designati;
•Il Medico di servizio;
•Il Cronometrista;
•L’Annunciatore;
•Eventuale supervisore agli arbitri e giudici.
Art. 10 Il Commissario di Riunione - Obblighi
10.1Il commissario di riunione è l’unica Autorità federale competente a dare
ordini e direttive circa lo svolgimento della riunione. La Società organizzatrice
e gli ufficiali di servizio sono tenuti ad uniformarsi alle disposizioni da
lui impartite, a norma del presente Regolamento.
10.2Il commissario di riunione è indicato dal competente Comitato Regionale.
10.3Egli deve trovarsi sul luogo della manifestazione almeno due ore prima
dell’inizio. È suo dovere adottare, in sede di operazioni preliminari, tutte le
misure preventive occorrenti perché la riunione si svolga in conformità con
le norme federali e nel migliore ordine.
10.4Deve pertanto:
10.4.1ispezionare il luogo destinato alla riunione e alle operazioni
preliminari, disponendo ogni misura affinchè sia eliminata ogni
deficienza e ogni irregolarità;
10.4.2procedere al controllo della bascula, del quadrato, dei guantoni
e di tutto il materiale occorrente per lo svolgimento delle
competizioni;
10.4.3compilare i cartellini per i giudici designati;
10.4.4assegnare i rispettivi servizi, ove non vi abbia provveduto il
rappresentante di categoria, agli arbitri e ai giudici designati,
accertandosi che dispongano della divisa regolamentare;
10.4.5segnalare subito al rappresentante regionale di categoria
l’eventuale indisponibilità di qualche ufficiale di servizio
designato, affinché si possa provvedere alla sostituzione.
In caso di urgenza e di necessità, il commissario provvede
direttamente a sostituire gli assenti;
10.4.6accertare che sia garantito un adeguato servizio delle forze
dell’ordine che assicuri il regolare svolgimento della riunione;
10.4.7verificare che gli atleti e gli assistenti si presentino sul quadrato e
all’angolo nella tenuta prescritta;
10.4.8controllare la posizione federale degli atleti, degli assistenti, e
accertarsi della loro identità personale (l’atleta che non risulti in
regola o che non sia in grado di farsi identificare, sarà escluso
dalle gare);
10.4.9controllare i documenti i possesso degli atleti con licenza
straniera (nulla osta tecnico e sanitario della federazione di
appartenenza) e verificare l’identità degli atleti;
10.4.10controllare i documenti sanitari e controfirmare il verbale di visita
medica;
10.4.11esercitare le funzioni di commissario al peso o delegare altro
ufficiale già indicato dal Comitato Regionale di servizio alla
riunione, controfirmando il verbale di controllo al peso;
10.4.12controllare il bendaggio e i guantoni che devono essere
calzati prima di salire sul ring. Tale operazione verrà effettuata
dall’arbitro in caso di Campionati Italiani.
In particolare, è compito del commissario di riunione:
10.4.13siglare i cartellini di punteggio prima di consegnarli ai giudici;
10.4.14verificare i cartellini e pronunciare il verdetto per gli incontri
terminati ai punti;
10.4.15rendere noti al pubblico tutti i verdetti a mezzo dell’annunciatore
e dare tutte le altre opportune comunicazioni;
10.4.16ordinare la sospensione o il rinvio della riunione per cause di
forza maggiore;
10.4.17accertarsi che il medico di servizio abbia controllato che
gli arbitri tenuti all’obbligo delle lenti a contatto ne facciano
effettivamente uso.
10.5Il commissario di riunione non deve mai abbandonare il suo posto durante
lo svolgimento della riunione. In caso di necessità, può farsi temporaneamente
sostituire da altro ufficiale federale idoneo.
10.6Non deve - salvo casi del tutto eccezionali - esercitare le funzioni di arbitro
o di giudice.
10.7Al termine della riunione il commissario di riunione provvede a redigere un
circostanziato referto nel quale dovrà riportare l’esito degli incontri, i nomi
degli ufficiali di servizio, le irregolarità eventualmente constatate e tutte le
altre osservazioni che possono essere utili.
10.8Al referto saranno allegati i cartellini di punteggio e tutti i verbali redatti.
Art. 11 Sospensione delle riunioni e interruzione degli incontri
per cause di forza maggiore
11.1Nel caso che una riunione, per sopravvenute circostanze di forza maggiore,
non possa proseguire, il commissario di riunione ne darà comunicazione
al pubblico tramite l’annunciatore, indicandone succintamente le
ragioni. Analogo provvedimento nel caso in cui la riunione debba essere
temporaneamente sospesa.
11.2Se, dovendo sospendere la riunione, si rende necessario interrompere un
incontro in corso, il commissario di riunione ordinerà al cronometrista di
dare il segnale di arresto con il gong.
11.3Se l’incontro interrotto non può essere fatto proseguire, il commissario di
riunione farà proclamare il «no-decision».
11.4Analogo procedimento è adottato nel caso che l’incontro debba essere interrotto
per cause inerenti al funzionamento della giuria e del servizio arbitrale.
Art. 12 G li Arbitri e i Giudici - Obblighi
12.1Gli Arbitri e i Giudici designati devono trovarsi sul luogo della manifestazione
almeno un’ora prima dell’inizio.
12.2L’Arbitro, finché non sale sul quadrato per la direzione dell’incontro assegnatogli,
è alle dirette dipendenze del Commissario di Riunione e non ha la
facoltà di allontanarsi senza averne avuto autorizzazione.
12.3L’Arbitro e i giudici, nell’esercizio delle loro funzioni, sono autonomi.
12.4Il commissario di riunione ha tuttavia la facoltà, negli intervalli, di richiamarli
al rispetto delle norme federali per ciò che possa riguardare il contegno in
pubblico.
12.5Sia per l’arbitro che per i giudici è obbligatorio indossare la prescritta divisa
che consiste in camicia bianca con maniche corte o lunghe, munita
sul petto a sinistra del distintivo federale, cravatta a farfalla nera o bleu,
calzoni neri, scarpe e calzini neri, guanti monouso protettivi in lattice.
Art. 13 Il Medico di Servizio
I compiti e le attribuzioni del medico di servizio alle riunioni sono fissati dal
Regolamento Sanitario.
Art. 14 Il Cronometrista - Obblighi
14.1Il cronometrista prende il posto al tavolo del commissario di riunione.
14.2Egli deve:
14.2.1regolare il numero e la durata delle riprese e degli intervalli fra
una ripresa e l’altra.
14.2.2ordinare di sgombrare il quadrato, dieci secondi prima dell’inizio
di ciascuna ripresa, con l’ordine «fuori i secondi».
14.2.3sancire l’inizio e la fine di ciascuna ripresa con il suonare
del gong. Qualora il termine di una ripresa coincida con
l’effettuazione di un conteggio da parte dell’arbitro, il suono del
gong non deve interromperlo, a meno che non si tratti dell’ultima
ripresa. In tutti gli altri casi il gong viene fatto suonare solo
qualora l’arbitro, finito il conteggio, faccia riprendere l’incontro
con l’ordine di «boxe».
14.2.4annunciare il numero di ciascuna ripresa immediatamente prima
dell’inizio della stessa.
14.2.5fermare il cronometro all’ordine di “stop”seguito dal gesto del
dito indice puntato sul palmo della mano opposta e la parola
“time”.
14.2.6scandire, in caso di conteggio, i secondi sulla piattaforma del
quadrato, in modo che l’arbitro possa averne nozione ai fini del
conteggio.
14.2.7registrare l’esatta durata della ripresa qualora l’incontro finisca,
per qualsiasi ragione, prima del termine previsto, dandone
notizia al Commissario di Riunione.
Art. 15 L ’Annunciatore - Obblighi
15.1L’Annunciatore prende il posto al tavolo del Commissario di Riunione ed è
alle sue dirette dipendenze.
15.2Egli ha il compito di rendere note al pubblico, chiaramente e succintamente,
le comunicazioni che il Commissario di Riunione riterrà opportune fare.
15.3Provvede direttamente ad annunciare l’ordine di sgomberare il quadrato e
il numero d’ordine delle riprese, secondo le indicazioni del cronometrista.
15.4Eccezion fatta per tali indicazioni ricevute dal cronometrista, è fatto divieto
all’annunciatore di fare qualsiasi comunicazione al pubblico che non gli sia
ordinata o autorizzata dal Commissario di Riunione.
Art. 16 Autorizzazioni per lo svolgimento di riunioni
Le autorizzazioni a effettuare riunioni e l’approvazione dei programmi, sono
di competenza del Comitato Regionale sul cui territorio la riunione avrà
luogo e possono essere rilasciate solo alla Società organizzatrice regolarmente
affiliata che dispone di locale idoneo e che sia in possesso dei
requisiti prescritti.
Art. 17 Condizioni per l’espletamento delle riunioni
17.1Ai fini dell’approvazione, la Società organizzatrice è tenuta a comunicare
ai Comitati Regionali, almeno sei giorni prima della data di effettuazione, il
programma della riunione.
17.2In occasione delle operazioni di peso, la Società Organizzatrice deve depositare,
a mani del commissario di riunione, i contratti stipulati con la/le
società concorrente/i nei quali sono stabilite le condizioni tecniche e gli
oneri finanziari per l’effettuazione dell’incontro.
17.3Per quanto riguarda gli atleti stranieri, questi devono esibire al Commissario
di Riunione il nulla-osta della Federazione di appartenenza e la tessera
di atleta professionista.
Art. 18 Deposito borse degli atleti
Le borse dovranno essere depositate in Federazione prima della disputa
dell’incontro, salvo accordi diversi tra le parti.
Art. 19 Nulla-osta tecnici
Le eventuali sostituzioni dell’ultima ora per incontri tra atleti tesserati debbono
essere autorizzate dal Comitato Regionale sentito il Rappresentante
della Categoria Professionisti.
Art. 20 Concomitanza di riunioni
In caso di concomitanza nella richiesta di data, in sede regionale, da parte
di più Società, la preferenza va alla Società che deve organizzare incontri
di semifinali per il titolo italiano o combattimenti per detto titolo, o eliminatorie
provinciali o regionali o Tornei Nazionali. In diversa ipotesi la preferenza
va alla Società che ha avanzato per prima la richiesta.
Art. 21 Mancata effettuazione degli incontri - Effetti
21.1Ove per caso fortuito o di forza maggiore non si effettui il «match-clou» e
la Società Organizzatrice fosse costretta a rimborsare il costo del biglietto
agli spettatori, la riunione dovrà essere rinviata a nuova data immutati i
contenuti economici dell’accordo.
21.2Viceversa, ove la Società organizzatrice non dovesse rimborsare il costo
del biglietto, dovrà mantenere fede agli impegni di natura economica assunti
in relazione all’organizzazione.
21.3La Società organizzatrice che, nel corso di un anno, si rende per tre volte,
anche non consecutive, inadempiente incorre nella revoca dell’affiliazione.
Art. 22 Categorie di peso
Vedi apposita tabella
Art. 23 Visita pre-gara
Prima di ogni incontro gli atleti debbono essere sottoposti a visita medica
secondo le normative del Regolamento sanitario.
Art. 24 Pesatura
Il peso deve essere effettuato almeno due ore e mai oltre le 24 ore prima
dell’incontro.
Art. 25 Operazioni di peso
È compito del Commissario di Riunione verificare l’esattezza della bascula
e procedere alle operazioni di controllo. L’atleta deve pesarsi a corpo nudo.
Qualora sorpassi il limite di peso, è autorizzato a pesarsi una seconda
volta, al massimo, un’ora dopo la prima pesatura.
Art. 26 Superamento limiti del peso
26.1Gli atleti sono tenuti a rispettare i limiti di peso stabiliti nell’accordo tra le
Società di appartenenza. In assenza di statuizione, il limite massimo di
peso si intende corrispondere a quello della categoria in cui gli atleti sono
classificati, con una tolleranza di 500 grammi.
26.2Quando uno degli atleti supera il limite di cui sopra, l’avversario può ricusare
l’incontro. Le parti hanno tuttavia facoltà di addivenire ad un accordo
che sarà ricevuto a verbale dal Commissario di Riunione .
26.3Ove entrambi gli atleti superino il limite stabilito, nessuna delle due Società
interessate ha facoltà di ricusare l’incontro.
Art. 27 Penale per superamento limiti al peso
Quando tra le parti sia convenuta l’applicazione di una penale per superamento
di peso, la Società di appartenenza dell’atleta che eccede il limite
stabilito è tenuta a corrispondere all’altra Società la somma pattuita e quest’ultima
non ha facoltà di ricusare l’incontro. La società organizzatrice ha
titolo per ottenere il risarcimento dei danni dalla parte inadempiente.
Art. 28 Superamento limiti di peso tollerato
Quando è prevista una penale per il superamento del peso ma è altresì stabilito
un limite all’eccedenza, se anche questo limite è superato, tornano
applicabili le disposizioni di cui al precedente articolo.
Art. 29 Penale per mancata effettuazione del combattimento
per forfait al peso
La Società di appartenenza dell’atleta che incorre nel forfait di peso, tale
da non consentire l’effettuazione dell’incontro, è tenuta al risarcimento del
danno sopportato dall’altra Società interessata.
Art. 30 Provvedimenti disciplinari in caso di forfait e
superamento di peso
La Società di appartenenza dell’atleta che incorre in forfait o superamento di
peso è passibile di provvedimenti disciplinari, oltre al risarcimento del danno.
Art. 31 Rifiuto a disputare l’incontro - Provvedimenti
conseguenti - Caso di malattia o di forza maggiore
31.1Se un atleta, per qualsiasi motivo, non assolve gli obblighi sottoscritti dalla
propria società circa l’effettuazione dell’incontro viene sospeso dall’attività
agonistica per la durata di 30 giorni, salvo provvedimento disciplinare che
preveda altre diverse sanzioni a seguito di deferimento dell’atleta e della
società di appartenenza ai competenti organi di giustizia.
31.2Qualora la mancata effettuazione dell’incontro dipenda da comprovata malattia
o da infortunio dell’atleta, onde consentirgli di effettuare i necessari
allenamenti, questi non potrà sostenere alcun incontro per tutto il periodo
di convalescenza. Detto periodo verrà indicato da apposito certificato medico
che la società interessata dovrà rimettere alla Segreteria e comunque
non dovrà essere inferiore a 30 giorni dalla data della mancata effettuazione
dell’incontro.
Art. 32 Contegno e comportamento verso l’arbitro durante
il match
32.1L’altleta è tenuto al massimo rispetto verso il Commissario di Riunione,
l’arbitro e tutti gli altri ufficiali di gara.
32.2Nel contatto pieno l’atleta combatterà a torso nudo, mentre nel contatto
leggero con maglietta o canottiera. L’abbigliamento non deve riportare
scritte ingiuriose politico-religiose. Sono ammessi il logo della società o di
appartenenza alla disciplina, oppure un abbigliamento neutro.
32.3Deve astenersi da commenti e discussioni, osservando sempre le regole
del più corretto comportamento anche nei riguardi degli spettatori.
32.4Durante lo svolgimento delle riprese deve osservare il silenzio più assoluto,
essendogli solo consentito, ove intenda desistere dal combattimento, di pronunciare
la parola «abbandono» e durante gli intervalli conferire a bassa voce
con i secondi. Per nessuna ragione può interpellare l’arbitro. Deve eseguire
con prontezza gli ordini impartiti dallo stesso e ascoltare le sue osservazioni.
32.5Deve avere contegno cavalleresco nei confronti dell’avversario e dei suoi
secondi, astenendosi da qualsiasi gesto o parola che possano comunque
apparire irriguardosi.
32.6Invitato dall’arbitro, immediatamente prima dell’inizio dell’incontro e subito
dopo la proclamazione del verdetto, deve stringere la mano all’avversario.
32.7L’atleta ha la facoltà di abbandonare l’incontro nel caso in cui non sia in
grado di continuare, a meno che l’arbitro non lo stia contando.
32.8Per manifestare tale volontà, deve:
32.8.1alzare il braccio e desistere dalla gara;
32.8.2pronunciare chiaramente la parola «abbandono»;
32.8.3voltare le spalle all’avversario e dirigersi verso il proprio angolo;
32.8.4non riprendere l’incontro, al suono del gong, dopo l’intervallo.
32.9Quando un atleta viene contato, l’avversario deve immediatamente raggiungere
l’angolo neutro indicato dall’arbitro e restarci fino all’eventuale
ordine di «fight».
32.10Gli atleti devono presentarsi sul quadrato in perfetta tenuta di gara e con
il corpo ben deterso. È vietata, anche negli intervalli, l’applicazione di sostanze
oleose o simili che possano comunque disturbare o danneggiare
l’avversario. È consentito, a discrezione dell’arbitro, l’utilizzo di una moderata
quantità di vasellina sul corpo e sul volto dell’atleta.
32.11Gli atleti debbono calzare i guanti sopra un bendaggio e indossare i seguenti
indumenti:
32.11.1Calzoncini a mezza coscia (sono esclusi quelli di tessuto a maglia);
32.11.2Conchiglia protettiva, indossata sotto i pantaloncini. Una conchiglia
di riserva deve sempre essere disponibile all’angolo dell’atleta;
32.11.3Cavigliere (non obbligatorie)
32.11.4Paradenti. Un paradenti di riserva deve sempre essere
disponibile all’angolo dell’altleta.
32.12In occasione di Campionati Italiani, i contendenti non possono indossare
calzoncini dello stesso colore. Pertanto, devono obbligatoriamente portarne
uno di riserva di colore diverso.
32.13Non è ammesso alla gara l’atleta sprovvisto del paradenti.
32.14Non è consentito all’altleta portare la barba salvo previa autorizzazione
dell’arbitro.
Art. 33 Assistenti all’angolo
33.1È fatto obbligo all’altleta di avere all’angolo almeno un assistente, ma non
più di tre (nei dilettanti due).
33.2È consentito assistere un atleta all’angolo solamente ai tesserati che abbiano
la qualifica di:
•maestro;
•insegnante;
•aspirante insegnante.
33.3Sarà consentito solamente a uno degli assistenti di salire sul ring, dentro le
corde, durante il minuto di intervallo. Sarà compito delle parti interessate
indicare all’arbitro chi rivestirà tale ruolo.
Art. 34 Scorrettezze
Vedi regolamento specifico della disciplina (Kick, K1, Full, Thai Boxe e
Muay Thai).
Art. 35 I guantoni
35.1Per l’attività agonistica si devono utilizzare esclusivamente i guantoni che
hanno ottenuto l’omologazione.Guanti IKTA ITALIA
35.2Essi sono di pelle morbida e liscia, con imbottitura uniformemente distribuita
sul dorso. I guantoni devono essere ben assicurati alla mano
mediante apposite stringhe, saldamente annodate sotto al polso sulla
parte esterna al guantone stesso e fissate da almeno un giro di nastro
adesivo.
Art. 36 Peso guantoni - Lunghezza bendaggi
36.1Il peso dei guantoni è 284 grammi (10 once), dei quali 142 grammi (5 once)
per rivestimento di pelle, fodere e imbottitura.
36.2La lunghezza massima del bendaggio è di metri 1,828 e larghezza cm 5
o 7. Per gli appartenenti alle categorie mediomassimi, massimi leggeri e
massimi è consentita una lunghezza di metri 2,438. È consentita anche
l’applicazione di una striscia di tessuto adesivo in gommato da un solo
lato, che deve essere applicato ben disteso, senza alcuna ripiegatura.
36.3Tale striscia di tessuto adesivo deve essere lunga come il bendaggio e
larga cm 2,5 e deve in ogni caso lasciare scoperte le nocche della mano.
36.4Per gli incontri di Campionato, i guantoni debbono essere sempre nuovi.
36.5Il Commissario di Riunione e l’arbitro dell’incontro hanno sempre la facoltà,
a loro insindacabile giudizio, di ordinare la sostituzione dei guanti quando
questi risultino inidonei o irregolari.
Art. 37 Distanza incontri
La distanza degli incontri può essere prevista in 3-4-5-6-8-9 riprese. Le
riprese a secondo della categoria di appartenenza potranno essere da:
1:30 min, 2 min, 3 min. In caso di finale di torneo qualora il verdetto alla fine
del match risulti essere di parità, verrà disputato un extra-round della stessa
durata dei precedenti. In caso ulteriore di parità dovrà essere espressa
la preferenza.
Art. 38 Regolamentazione
38.1Categorie
•Classe A
•Classe B
•Classe C
•Classe D
38.2Durata rounds per categoria:
•Classe A: 3\5 round da 3 min. con 1 min. di pausa tra un round e l’altro,o 5\9 round da 2 min. con un 1min.di pausa tra un round e l'altro.
•Classe B: 3 round da 3 min. con 1 min. di pausa tra un round e l’altro
•Classe C: 3 round da 2 min. con 1 min. di pausa tra un round e l’altro
•Classe D: 3 round da 1:30 minuti con con 1 min. di pausa tra un round
e l’altro
38.2Sono vietati gli incontri tra: atleti la cui differenza di peso sia superiore a
quella che intercorre tra il limite massimo e quello minimo della categoria
in cui rientra l’atleta di peso minore.
Art. 39 Disposizioni sanitarie per gli atleti
39.1Per poter svolgere attività agonistica, l’atleta professionista dovrà rispettare
le disposizioni sulla tutela sanitaria.
39.2Dovrà poi sottoporsi ai controlli sanitari periodici, vis. med. agonistica annuale.
Art. 40 Compiti e poteri dell’arbitro - Scopo primario
Il dovere principale dell’arbitro è quello di salvaguardare l’integrità fisica
degli atleti.
Art. 41 Compiti dell’arbitro
L’arbitro presta servizio sul ring. Egli ha il compito di:
41.1vigilare che le regole e la lealtà di gara siano strettamente osservate;
41.2controllare i guanti e l’abbigliamento;
41.3individuare l’assistente all’angolo autorizzato a entrare nel ring
durante il minuto di intervallo;
41.4mantenere il controllo della competizione in tutte le sue fasi;
41.5evitare che gli atleti in condizioni di inferiorità ricevano colpi;
41.6usare, durante lo svolgimento dell’incontro, i seguenti ordini:
41.6.1«stop» per dare l’ordine agli atleti d’interrompere
l’incontro effettuando un passo indietro;
41.6.2«break» per ordinare agli atleti di separarsi effettuando un
passo indietro;
41.6.3«fight» per dare l’ordine agli atleti di iniziare o riprendere
la gara. Gli ordini «fight» e «stop» devono essere impartiti
anche rispettivamente: all’inizio della prima ripresa e al
termine dell’ultima.
41.6.4“time” per ordinare al cronometrista di fermare l’incontro
sino al ripristino della situazione e riprendere con l’ordine
“fight” la gara.
41.7raccogliere e controllare, alla fine dell’incontro, i cartellini di
punteggio dei giudici e, dopo averli controllati, consegnarli al
Commissario di Riunione;
41.8comunicare il verdetto, al Commissario di Riunione e
successivamente ai giudici, quando un incontro ha termine prima
del limite;
41.9indicare il vincitore, per mezzo dell’alzata del braccio dell’atleta,
al momento dell’annuncio del verdetto.
Art. 42 Poteri dell’arbitro
42.1L’arbitro ha il potere di:
42.1.1porre fine all’incontro ogni qualvolta ritenga che uno dei due
atleti si trovi in stato di evidente inferiorità fisica o tecnica e non
lo ritenga in grado di continuare l’incontro;
42.1.2porre fine all’incontro ogni qualvolta un atleta, (o entrambi) abbia
riportato una ferita od un infortunio e non lo ritenga in grado di
continuare l’incontro. Nell’eventualità, può interpellare il medico
il cui parere sarà vincolante per la decisione arbitrale e dovrà
essere riportato sul referto di riunione.
42.1.3porre fine all’incontro in qualsiasi momento, quando un atleta
(o entrambi) non difenda lealmente le sue possibilità;
42.1.4interrompere l’incontro per ammonire, richiamare o squalificare
un atleta che non rispetti le regole della gara;
42.1.5interrompere l’incontro per ammonire o allontanare dall’angolo il
secondo che non mantenga un comportamento regolamentare;
42.1.6interrompere l’incontro qualora si verifichi un inconveniente nella
tenuta degli atleti, provvedendo con sollecitudine ad eliminarlo;
42.1.7interrompere l’incontro qualora si verifichi irregolarità circa
l’assetto del quadrato;
42.1.8interpretare il Regolamento per quanto esso è applicabile
o rilevante alla gara in corso o decidere e prendere misure
per qualsiasi circostanza della gara, che non vi sia contemplata.
42.2Le interruzioni dell’incontro, da parte dell’arbitro, devono essere tempestive
in modo da non arrecare pregiudizio agli atleti.
Art. 43 Preliminari dell’incontro
43.1L’arbitro deve salire per primo sul quadrato e prendere posto all’angolo
neutro, che si trova di fronte al tavolo della giuria.
43.2Deve accertarsi dell’identità e dell’abbigliamento degli atleti, recandosi agli
angoli da loro occupati.
43.3Successivamente li chiama al centro del quadrato, invitandoli a stringersi
la mano, dopodiché gli atleti tornano al proprio angolo. Fa scendere i secondi
e, assicuratosi della presenza dei giudici, fa segno al cronometrista
che l’incontro può avere inizio.
43.4Con il comando «fight», da inizio alla gara.
43.5Durante l’incontro egli deve muoversi naturalmente, mantenendo il controllo
visivo delle azioni, non ostacolando il movimento degli atleti e la
visuale degli spettatori. Non deve, per nessuna ragione, toccare gli atleti o
passare tra i due contendenti.
Art. 44 Sanzioni durante l’incontro
44.1Ammonizione - L’ammonizione è un rimprovero verbale con invito a non
commettere altre infrazioni.
44.2L’arbitro per procedere all’ammonizione, interrompe l’incontro («stop») e,
indicando chiaramente l’atleta resosi colpevole, deve evidenziare l’irregolarità
commessa con la prescritta mimica.
44.3La somma di ammonizioni da luogo al richiamo ufficiale.
44.4Richiamo ufficiale. Il richiamo ufficiale ha lo scopo di penalizzare di un
punto quell’atleta che, per somma di ammonizioni o per grave infrazione,
determini questa sanzione.
44.5L’arbitro per procedere al richiamo ufficiale, interrompe l’incontro («stop»)
e, indicando chiaramente l’atleta colpevole, evidenzia l’irregolarità commessa
con la prescritta mimica e rende edotti i giudici di tale decisione,
con un gesto appropriato della mano.
Art. 45 Il conteggio
45.1Il conteggio ha lo scopo di dare un tempo di recupero a un atleta (o a
entrambi) in difficoltà e nel contempo consente all’arbitro di valutare se
l’atleta contato si trova nelle condizioni di poter riprendere l’incontro.
45.2Il conteggio ha la durata minima di otto secondi.
45.3L’arbitro, ogni qualvolta ritenga un atleta nelle condizioni di «considerato
a terra» e «a terra» (anche quando l’atleta non si difende ed è seduto sulle
corde), deve interrompere l’incontro iniziando simultaneamente a contare
(one, two… ) e, indicando all’altro atleta l’angolo neutro da occupare,
prosegue nel conteggio seguendo la cadenza indicata dal cronometrista,
indicando con le dita i secondi contati in modo che l’atleta possa avere in
ogni caso conoscenza del conteggio.
45.4Se l’avversario non si porta all’angolo neutro indicatogli, o se ne allontana, l’arbitro
interrompe il conteggio fino a che l’atleta non ha ottemperato al suo ordine.
45.5L’arbitro, nel caso che ritenga necessario far soccorrere un atleta duramente
colpito, interrompe il conteggio in qualsiasi momento, decretando
la fine dell’incontro.
45.6Qualora l’atleta rimanga a terra in stato di incoscienza è consentito solo al
medico, chiamato dall’arbitro, di salire sul quadrato a meno che il medico
non abbia bisogno di aiuto.
45.7Nel caso che un atleta sia stato contato e alla ripresa dell’incontro (ordine
«fight» dell’arbitro) torni nella condizione di considerato «a terra» senza
avere ricevuto nessun colpo, l’arbitro prosegue il conteggio precedentemente
interrotto.
45.8Quando entrambi gli atleti sono nelle condizioni di subire il conteggio, l’arbitro
li conta contemporaneamente e se arrivato al dieci, entrambi gli atleti
non sono nelle condizioni di riprendere l’incontro, viene decretato il verdetto
di «No decision».
45.9Se invece all’otto uno dei due atleti è in condizione di riprendere, prosegue
il conteggio dell’altro fino al dieci, al che l’incontro si ritiene concluso.
45.10In ultimo, se all’otto ritiene entrambi gli atleti in condizione di riprendere la
gara, ordina il «fight».
45.11In tutti gli altri casi il gong sarà fatto suonare solo qualora l’arbitro, finito il
conteggio, faccia riprendere l’incontro con l’ordine di “fight”.
Art. 46 Ripristino tenuta atleti durante l’incontro
46.1Ripristino del paradenti. L’arbitro, constatata la perdita del paradenti da parte
di un atleta, ferma l’incontro (“time”) e dopo aver effettuato, ove sussista colpa,
l’eventuale ammonizione o richiamo, deve raccoglierlo, condurre l’atleta
al proprio angolo (indicando all’altro di recarsi all’angolo neutro) consegnare
il paradenti al secondo che, dopo averlo lavato, lo rimette all’atleta.
46.2Ripristino della conchiglia protettiva. L’arbitro, constatato l’allentamento
o la perdita di detta protezione deve ordinare l’interruzione dell’incontro
(“time”) e condurre l’atleta al proprio angolo indicando all’altro di portarsi
all’angolo neutro. Deve quindi invitare i secondi a ripristinare la situazione
regolamentare, limitatamente a quanto è possibile fare sul quadrato.
46.3In ogni altro caso concernente la tenuta degli atleti, l’arbitro provvede direttamente
o con l’aiuto dei secondi a ripristinare la situazione regolamentare
con l’ordine di “time”.
Art. 47 Le Giurie
47.1Per ogni incontro possono essere designati:
•un arbitro giudice unico ;
•un arbitro giudice coadiuvato da due giudici;
•un arbitro senza voto e tre giudici.
47.2I giudici dovranno occupare i lati del quadrato non riservati al Commissario
di Riunione, al Supervisor ed eventuali rappresentanti della Federazione.
Art. 48 I verdetti
48.1L’esito di un incontro di pugilato è deciso nei modi che seguono:
•V. P. Vittoria ai Punti;
•V. T. P. Vittoria Tecnica ai Punti;
•V. K. O. Vittoria per fuori combattimento;
•V. ABB. Vittoria per Abbandono;
•V. K. O. T. Vittoria per fuori combattimento Tecnico;
•V. K. O. T. C. Vittoria per fuori combattimento Tecnico per ferita o
intervento medico (Cut = Taglio);
•V. SQ. Vittoria per Squalifica dell’avversario;
•N. Pareggio;
•N. T. Pareggio Tecnico;
•N. D. No Decision.
48.2V. P. Vittoria ai punti. Il verdetto ai punti viene assegnato quando
entrambi gli atleti hanno portato a termine le riprese previste, tenendo
presente il risultato dei cartellini arbitrali.
48.3V. T. P. Vittoria Tecnica ai punti
48.4V. K. O. Vittoria per fuori combattimento. Verdetto assegnato ad un atleta
quando il suo avversario è a terra ed è contato dall’arbitro fino all’out.
48.5V. ABB. Vittoria per abbandono
48.5.1Un atleta vince per abbandono quando il suo avversario si ritira
dalla contesa.
48.5.2Durante il conteggio dell’arbitro l’atleta non può abbandonare.
48.6V. K. O. T. Vittoria per fuori combattimento tecnico. Un atleta vince per
KOT quando l’arbitro ritiene che l’avversario si trovi in stato di evidente
inferiorità e non sia in grado di continuare l’incontro.
48.7V. K. O. T. C. Vittoria per fuori combattimento tecnico per ferita
48.8V. SQ. Vittoria per squalifica dell’avversario.
48.8.1Verdetto assegnato a favore di un atleta quando l’arbitro
pronuncia la squalifica dell’altro atleta.
48.8.2L’arbitro ha il potere di squalificare uno degli atleti nei seguenti casi:
48.8.2.1quando un atleta non difende lealmente le sue
possibilità;
48.8.2.2quando un atleta, precedentemente richiamato o no,
si è reso intenzionalmente colpevole di colpi proibiti o
di falli di gravità tale da giustificare la sua esclusione
dalla gara;
48.8.2.3quando un atleta si è reso colpevole di colpi proibiti o
falli che hanno determinato l’arresto dell’incontro;
48.8.2.4quando un atleta abbandona la gara senza giustificato
motivo.
48.8.3Nel caso in cui l’arbitro sia in dubbio circa l’esistenza o la
gravità di un colpo proibito, ha facoltà di consultare i giudici
e/o l’Osservatore. Può adottare lo stesso procedimento, se gli
risulti dubbio che l’abbandono sia o no giustificato. Sarà sempre
l’arbitro a prendere la decisione finale.
48.8.4A seguito di un colpo basso, giudicato accidentale dall’arbitro,
questi ha la facoltà di assegnare all’atleta colpito un massimo di
cinque minuti per riprendersi.
48.8.5Comunque, sempre a discrezione dell’arbitro, in caso di colpo
basso potranno essere detratti dei punti (1 o 2) all’atleta che ha
commesso tale infrazione, oppure, al ripetersi di tale azione, arrivare
al verdetto di squalifica.
48.9N. Pareggio. Il verdetto di parità ha luogo quando entrambi gli atleta hanno
portato a termine le riprese previste e si registra un verdetto di parità di almeno
la maggioranza dei giudici, oppure, nel caso di 3 (tre) differenti verdetti. Non esiste
il pareggio nei tornei, dovra’ essere data la preferenza ad uno dei due atleti.
48.10N. T. Pareggio Tecnico. Vedi punto 49.4.
48.11N. D. No decision. È pronunciato il verdetto di “No Decision”, nei seguenti
casi:
48.11.1L’arbitro squalifica entrambi gli atleti;
48.11.2Gli atleti sono entrambi nell’impossibilità di proseguire il
combattimento per ferita a seguito di colpi regolari e/o accidentali;
48.11.3Gli atleti sono entrambi fuori combattimento;
48.11.4Il Commissario di Riunione o l’Arbitro è costretto ad arrestare
l’incontro per sopravvenute circostanze di forza maggiore;
48.11.Uno, o entrambi gli atleti, sono fuori combattimento per cause
imputabili a difetto di costruzione o di assetto del quadrato o per
altro possibile incidente non imputabile all’azione dei degli atleti.
Art. 49 Decisioni in caso di ferita
49.1Nei casi di interruzione del match a causa di una ferita o infortunio da
parte di uno dei due contendenti, l’arbitro chiamerà il medico di servizio e
prenderà in considerazione il consiglio che questi riterrà opportuno dare in
merito alla continuazione del match.
49.2Comunque, sarà l’arbitro a decidere se fermare l’incontro oppure autorizzarne
il proseguimento.
49.3Casi di ferita per testata: in questi casi si ritiene opportuno fare due distinzioni:
49.3.1Testata intenzionale: quando una ferita è prodotta da una testata
intenzionale e l’atleta ferito non è ritenuto dall’arbitro in grado di
continuare, l’atleta che si è reso colpevole dell’infrazione perderà
il match per squalifica. Nel caso in cui l’atleta ferito fosse
ritenuto in grado di continuare, l’atleta che ha dato la testata
intenzionale verrà penalizzato di un punto. Tale deduzione di
punti dovrà essere chiaramente segnalata dall’arbitro ai giudici e
al Commissario di Riunione.
49.3.2Testata non intenzionale: quando uno dei due atleti viene
ferito da una testata non intenzionale, ritenuta tale dall’arbitro,
l’atleta non ferito potrà ricevere automaticamente un punto di
deduzione. Tale deduzione dovrà essere chiaramente segnalata
dall’arbitro ai giudici, al Supervisor o al Commissario di
Riunione.
Sarà sempre l’arbitro a stabilire se si è trattato di testata intenzionale
oppure no.
49.4Nel caso in cui la ferita si verifica prima del suono della campana per
l’inizio della quinta ripresa (negli incontri sulle 10 riprese), e l’atleta ferito
non è ritenuto in grado di continuare, il verdetto finale sarà di: “pari
tecnico”. Se, invece, una ferita è prodotta da una testata non intenzionale
oppure (la stessa ferita) viene aggravata nei rounds successivi da colpi
ritenuti regolari dopo che la campana ha annunciato l’inizio della quinta
ripresa, verrà dichiarato vincitore del match quell’atleta che si troverà in
vantaggio sui cartellini dei giudici (V. T. P.). Se detta situazione si verifica
prima della fine di una ripresa, anche il round che non è terminato verrà
conteggiato per consentire una più completa valutazione del match e
permettere l’eventuale deduzione di un punto.
Quanto sopra nei casi di incontri validi sulle 10 riprese.
49.5Nei casi, invece, di incontri con riprese inferiori, la norma riguardante la
testata non intenzionale, verrà applicata come segue:
49.5.1match sulle tre e quattro riprese: pari tecnico prima che la
campana suoni l’inizio della seconda ripresa. Successivamente
si andrà alla lettura dei cartellini.
49.5.2match sulle cinque e sei riprese: quanto sopra, prima che la
campana suoni l’inizio della terza ripresa.
49.5.3match sulle otto riprese: quanto sopra, prima che la campana
dia l’inizio alla quarta ripresa.
49.5. 4 N.B.:In tutte le situazioni in cui una ferita viene prodotta da colpi
ritenuti dall’arbitro regolari, l’atleta non ferito risulterà il regolare
vincitore del match per K. O. T. C.
Art. 50 Redazione dei cartellini - Criteri di giudizio
50.1Al termine di ogni ripresa, l’arbitro-giudice e i giudici provvedono a registrare
sul cartellino i punti conseguiti da ciascun atleta, secondo le seguenti norme:
50.1.1Vengono assegnati 10 punti all’atleta che ha vinto la ripresa.
50.1.2All’atleta soccombente viene assegnato un punteggio inferiore,
nella misura di:
•1 punto se ha perso la ripresa
•2 punti se ha perso la ripresa ed è stato contato
•3 punti se ha perso la ripresa, è stato contato e ha subito
un notevole numero di colpi.
50.2Se l’arbitro ha impartito uno o più richiami ufficiali, il punteggio dell’atleta richiamato,
relativo alla ripresa in cui si è verificato, va penalizzato di un punto
per ciascun richiamo.
50.3I giudici (e l’arbitro quando forma il cartellino) devono indicare sui cartellini
«W» allorché vi è un richiamo ufficiale.
50.4Quando un atleta subisce un conteggio, l’arbitro giudice deve riportare sul
cartellino la sigla «K. D.» e «K. D. H.» se il conteggio è stato determinato
per colpi alla testa.
50.5Controllate le somme, il giudice appone in calce al cartellino, insieme con la
propria firma, il nome del vincitore o altrimenti l’indicazione di «parità».
50.6Il cartellino di norma non deve mai essere corretto. Nel caso che un giudice
incorra in un errore e se ne accorga, deve circoscrivere il punteggio
errato e porre la correzione controfirmata a fianco.
Art. 51 Controllo dei cartellini
51.1Al termine dell’incontro l’arbitro provvede a ritirare i cartellini dai singoli
giudici e, dopo averli controllati, li consegna al Commissario di Riunione.
Questi procede subito alla loro verifica e se rileva degli errori e delle incompletezze
deve invitare il giudice che lo ha redatto a perfezionarlo.
Art. 52 Proclamazione del verdetto
52.1Il verdetto è proclamato dal Commissario di Riunione che, tramite l’annunciatore,
darà lettura dei cartellini in occasione di incontri di campionato.
Art. 53 Reclami ai verdetti
53.1A seguito di presunto errore tecnico è possibile avanzare dalle parti interessate
apposito reclamo. La richiesta di reclamo deve essere presentata
dalla Società al Commissario di Riunione entro 30 minuti dalla proclamazione
del verdetto. È sottointeso che possano presentare reclamo soltanto
le società regolarmente affiliate nella stagione sportiva in corso. Entro
tre giorni dall’incontro la Società deve inviare alla Federazione il reclamo
ufficiale unitamente alla tassa di segreteria stabilita nella somma di euro
100,00. La tassa verrà restituita soltanto se il ricorso presentato verrà accolto
determinando quindi il cambio di verdetto. La Commissione Esaminatrice
è composta: dal Rappresentante degli Arbitri, dal Rappresentante
degli insegnanti e dal Presidente Federale.
53.2Il giudizio, una volta emesso, sarà inappellabile.
Art. 54 Requisiti per la disputa del Titolo Italiano
Per partecipare a incontri per il Titolo di Campione d’Italia è necessario essere
cittadino italiano e regolarmente tesserato per la stagione in corso.
Il Presidente della IKTA Italia
Massimo Brizi
Il Respensabile Nazionale
Settore Arbitri e Giudici della IKTA Italia
Ascensi Ivan